Descrizione

Centro collinare, sorto nel Medioevo in un territorio popolato sin dalla più remota antichità; l'economia locale, legata all'agricoltura, poggia anche sull'industria e sul terziario, settori produttivi in sensibile crescita. Gli altavillesi, il cui indice di vecchiaia è nella media, risiedono perlopiù nel capoluogo comunale; solo un'esigua parte della comunità si distribuisce in case sparse sui fondi e in alcuni agglomerati urbani elementari. La parte più antica dell'abitato, dalla struttura tipicamente medievale, è arroccata sul ciglio di uno sperone roccioso, da cui si affaccia sulla valle del torrente Avellosa; quartieri più nuovi si sviluppano invece lungo la strada principale. Il territorio comunale, composto in parte da formazioni di tufo grigio e cincriti argillose risalenti al miocene, è caratterizzato da una successione di rilievi collinari, perlopiù posti a coltura o ammantati da piccole formazioni boschive di essenze miste.

Centro collinare, sorto nel Medioevo in un territorio popolato sin dalla più remota antichità; l'economia locale, legata all'agricoltura, poggia anche sull'industria e sul terziario, settori produttivi in sensibile crescita. Gli altavillesi, il cui indice di vecchiaia è nella media, risiedono perlopiù nel capoluogo comunale; solo un'esigua parte della comunità si distribuisce in case sparse sui fondi e in alcuni agglomerati urbani elementari. La parte più antica dell'abitato, dalla struttura tipicamente medievale, è arroccata sul ciglio di uno sperone roccioso, da cui si affaccia sulla valle del torrente Avellosa; quartieri più nuovi si sviluppano invece lungo la strada principale. Il territorio comunale, composto in parte da formazioni di tufo grigio e cincriti argillose risalenti al miocene, è caratterizzato da una successione di rilievi collinari, perlopiù posti a coltura o ammantati da piccole formazioni boschive di essenze miste.

Storia

La sua importante posizione strategica nella valle del fiume Sabato ne ha fatto una sede privilegiata di stanziamenti fin dal neolitico; resti archeologici di epoca sannitica nonché tombe e fortificazioni di età romana testimoniano l'intensità del popolamento anche in epoche successive. Il castello intorno al quale si sviluppò il primo nucleo dell'odierno abitato fu edificato durante la dominazione longobarda, tra il VI e l'VIII secolo d.C. Concesso nel XII secolo ai conti De Capua da Ruggero II il Normanno, rimase in possesso della nobile casata fino al 1793, quando divenne comune autonomo. Il toponimo più antico fu quello di “Altacauda”, citato in un documento del 1183. Quello attuale, di cui non si conoscono le derivazioni, risale alla seconda metà del XII secolo. Il trecentesco palazzo baronale della famiglia De Capua domina il centro storico: oltre alle evidenti tracce dei rimaneggiamenti successivi, come il magnifico portale cinquecentesco e le finestre tardo-rinascimentali, il complesso monumentale comprende anche una chiesa del 1546, che conserva la sua struttura originaria. Un prezioso bassorilievo in marmo del 1594, attribuito a Donato Bruno, detto il Brunetto, è conservato nella collegiata dell'Assunta; degni di nota sono anche la chiesa dell'Annunziata e il monastero dei Virginiani. L'apertura delle miniere di zolfo nella seconda metà dell'Ottocento ha determinato la crescita economica e demografica dell'abitato; dagli anni del dopoguerra si è verificato invece il fenomeno inverso, aggravato da un rovinoso terremoto nel 1980.

La sua importante posizione strategica nella valle del fiume Sabato ne ha fatto una sede privilegiata di stanziamenti fin dal neolitico; resti archeologici di epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SANNITICA'>sannitica</a> nonché tombe e fortificazioni di età romana testimoniano l'intensità del popolamento anche in epoche successive. Il castello intorno al quale si sviluppò il primo nucleo dell'odierno abitato fu edificato durante la dominazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a>, tra il VI e l'VIII secolo d.C. Concesso nel XII secolo ai conti De Capua da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=RUGGEROII'>Ruggero II</a> il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=NORMANNO'>Normanno</a>, rimase in possesso della nobile casata fino al 1793, quando divenne comune autonomo. Il toponimo più antico fu quello di “Altacauda”, citato in un documento del 1183. Quello attuale, di cui non si conoscono le derivazioni, risale alla seconda metà del XII secolo. Il trecentesco palazzo baronale della famiglia De Capua domina il centro storico: oltre alle evidenti tracce dei rimaneggiamenti successivi, come il magnifico portale cinquecentesco e le finestre tardo-rinascimentali, il complesso monumentale comprende anche una chiesa del 1546, che conserva la sua struttura originaria. Un prezioso bassorilievo in marmo del 1594, attribuito a Donato Bruno, detto il Brunetto, è conservato nella collegiata dell'Assunta; degni di nota sono anche la chiesa dell'Annunziata e il monastero dei Virginiani. L'apertura delle miniere di zolfo nella seconda metà dell'Ottocento ha determinato la crescita economica e demografica dell'abitato; dagli anni del dopoguerra si è verificato invece il fenomeno inverso, aggravato da un rovinoso terremoto nel 1980.

Economia

L'agricoltura, basata sulla produzione di cereali, e frutta (tra cui nocciole e noci), costituisce ancora una fondamentale fonte di reddito. Altra realtà produttiva importante è la coltivazione dei vigneti: diffusa è la produzione dei famosi Greco di Tufo e Fiano d'Avellino Doc. L'industria ha fatto registrare nell'ultimo decennio un discreto sviluppo, soprattutto nei comparti della pelletteria, dei mobili e dei materiali da costruzione. Il terziario include una buona rete commerciale e alcuni servizi privati qualificati. Ospita le scuole dell'obbligo, un liceo scientifico, una biblioteca comunale e il Museo civico di Altavilla e della media valle del Sabato. Le strutture sanitarie annoverano un presidio distrettuale, la guardia medica, un consultorio familiare e un dipartimento di salute mentale; l'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

L'agricoltura, basata sulla produzione di cereali, e frutta (tra cui nocciole e noci), costituisce ancora una fondamentale fonte di reddito. Altra realtà produttiva importante è la coltivazione dei vigneti: diffusa è la produzione dei famosi Greco di Tufo e Fiano d'Avellino Doc. L'industria ha fatto registrare nell'ultimo decennio un discreto sviluppo, soprattutto nei comparti della pelletteria, dei mobili e dei materiali da costruzione. Il terziario include una buona rete commerciale e alcuni servizi privati qualificati. Ospita le scuole dell'obbligo, un liceo scientifico, una biblioteca comunale e il Museo civico di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ALTAVILLA'>Altavilla</a> e della media valle del Sabato. Le strutture sanitarie annoverano un presidio distrettuale, la guardia medica, un consultorio familiare e un dipartimento di salute mentale; l'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Relazioni

Oltre a possedere un patrimonio storico-architettonico degno di attenzione, è teatro di alcune interessanti manifestazioni tradizionali; tra queste figura il “Palio dell'anguria” (18 agosto), corsa a dorso d'asino di fantini con un'anguria sotto il braccio –questo torneo fa parte della rievocazione in costume d'epoca del passaggio in questi luoghi della regina Costanza d'Altavilla, diretta a Milano per le sue nozze con l'imperatore Enrico VI di Svevia–. Particolarmente suggestiva, inoltre, è la festa di San Pellegrino Martire (24-26 agosto), con la processione dei “battenti”, fedeli provenienti da tutta la regione che si battono il petto in segno di devozione. La festa del Patrono, San Bernardino, si celebra il 20 maggio con una processione durante la quale i fedeli usano lanciare dai balconi delle loro case manciate di fiori. È gemellata dal 1980 con Orvieto, in Umbria, e dal 1995 con Adelaide, in Australia, dove risiedono oltre cinquemila altavillesi.

Oltre a possedere un patrimonio storico-architettonico degno di attenzione, è teatro di alcune interessanti manifestazioni tradizionali; tra queste figura il “Palio dell'anguria” (18 agosto), corsa a dorso d'asino di fantini con un'anguria sotto il braccio –questo torneo fa parte della rievocazione in costume d'epoca del passaggio in questi luoghi della regina Costanza <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ALTAVILLA'>d'Altavilla</a>, diretta a Milano per le sue nozze con l'imperatore Enrico VI di Svevia–. Particolarmente suggestiva, inoltre, è la festa di San Pellegrino Martire (24-26 agosto), con la processione dei “battenti”, fedeli provenienti da tutta la regione che si battono il petto in segno di devozione. La festa del Patrono, San Bernardino, si celebra il 20 maggio con una processione durante la quale i fedeli usano lanciare dai balconi delle loro case manciate di fiori. È gemellata dal 1980 con Orvieto, in Umbria, e dal 1995 con Adelaide, in Australia, dove risiedono oltre cinquemila altavillesi.

Località

Ponte dei Santi, Stazione-Formusi

Ponte dei Santi, Stazione-Formusi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Altavilla Irpina rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.